Rassegna Stampa

martedì 13 dicembre 2011

Annarita D’Agostino
Oggi lo sciopero di tre ore e i presidi unitari in tutte le città italiane per “difendere la parte più sana e tartassata del Paese”.
Da Trieste a Catanzaro, passando per tutte le principali città italiane, oggi Ugl, Cgil, Cisl e Uil hanno scioperato unitariamente per tre ore e manifestato nelle piazze e davanti alle Prefetture contro la manovra varata dal governo Monti e all’esame del Parlamento. Un provvedimento che colpisce ancora una volta “la parte più sana e più tartassata del Paese”, ha evidenziato Centrella, e contro il quale il fronte sindacale, da troppo tempo diviso, si è ricompattato per “spiegare ai lavoratori ciò che sta succedendo – ha affermato il sindacalista – , per far capire loro che siamo e saremo al loro fianco in questa battaglia per l’equità”.
Mentre alla Camera i lavori procedono a rilento, e il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze viene posticipato a domani, quando dovrebbero essere presentate anche le modifiche più attese, quelle su pensioni e Ici, i leader delle quattro Confederazioni, dal presidio organizzato in piazza Montecitorio, hanno chiesto che “chi sta ‘dentro al Palazzo’ e chi ci governa tenga conto di chi sta ‘di fronte al Palazzo’: i tanti lavoratori uniti sotto tante bandiere – ha detto Centrella dal palco – per difendere la propria condizione”.
“Questo – ha aggiunto – non è il momento di dividersi. Tutto il sindacato ha dimostrato di essere responsabile e ha messo da parte ogni problema per dimostrare a chi ci governa che è arrivato il momento di far pagare la crisi a chi possiede di più”. Proprio per realizzare questo importante obiettivo “l’Ugl è pronta a condividere insieme a Cgil, Cisl e Uil tutte le iniziative necessarie affinché nella manovra entrino elementi di equità e affinché la voce del ceto medio-basso sia ascoltata da tutti”. Per Centrella “il sindacato ha il dovere di essere unito, senza per questo annullare la pluralità delle voci, per restituire quel potere contrattuale, e anche politico, che con le ultime finanziarie è stato sottratto a lavoratori e pensionati”.

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