Rassegna Stampa

sabato 27 agosto 2011

PRIMO SETTEMBRE UGL CON CISL E UIL DAVANTI AL SENATOIl

pubblicata da Ugl Guardie Giurate il giorno sabato 27 agosto 2011 alle ore 15.06
PRIMO SETTEMBRE UGL CON CISL E UIL DAVANTI AL SENATOIl segretario generale: "Non c'è più tempo né spazio per le divisioni"

Data: 24/08/2011

“L’Ugl sarà il primo settembre davanti al Senato, insieme a Cisl e Uil, per far sentire la propria voce sulla manovra e per chiedere maggiore equità negli interventi all’esame del Parlamento”.
Lo rende noto Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, evidenziando come “con questa iniziativa vogliamo dimostrare che è possibile tutelare le fasce più deboli anche senza ricorrere a proteste eclatanti, restando nei binari del confronto responsabile, senza il quale non si può raggiungere nessun traguardo concreto. Non c’è più tempo né spazio per le divisioni - conclude - , le priorità del Paese sono altre”.

Per tutte le guardie giurate che intendono partecipare alla manifestazione del 01.09.2011 è da considerarsi non uno sciopero ma una manifestazione e quindi la sera purtroppo dovremo andare a lavorare.
E’  importante la partecipazione di tutte le guardie giurate esenti dal servizio anche perché cogliamo l’occasione  di mostrare il nostro dissenso per le condizioni della nostra categoria.
Ci auguriamo che le guardie giurate partecipino  numerose  e non si tirino indietro anche perché il ferro va battuto finché è caldo.
Per la Segreteria Provinciale di ROMA:
Concentramento il 15.09.2011 alle ore 15:30 davanti al Senato In Piazza Madama

lunedì 22 agosto 2011

Manovra, Centrella: " Pronti a confronto su iva e condono, ma non toccare pensioni e Tfr e tagli e tagli piu' consistenti alla politica

“Siamo pronti al confronto su un eventuale aumento dell’Iva e sul condono fiscale, ma le pensioni e il Tfr non devono essere toccati così come occorre attuare tagli più consistenti ai costi della politica”.
Lo dichiara Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, spiegando come “siamo pienamente consapevoli del fatto che l’attuale situazione di crisi impone uno sforzo comune e sacrifici per tutti, ma non si possono scaricare i costi della manovra sempre e soltanto sui ceti medio-bassi, su lavoratori e pensionati. Occorre invece, in un’ottica di coesione sociale, che chi possiede di più contribuisca di più”.
“Siamo disponibili - prosegue il sindacalista - a valutare l’aumento di un punto percentuale dell’imposta sul valore aggiunto, e di due punti sui beni di lusso, che implicherebbe un costo sostenibile per i cittadini, così come non siamo contrari ad un nuovo condono fiscale purché sia l’ultimo e siano rafforzate le pene e le sanzioni per tutti i contribuenti che continueranno ad evadere nonostante l’eventuale attuazione di questa misura. A fronte di ciò - continua - chiediamo che le pensioni e il Tfr non siano utilizzati per ‘fare cassa’, ma piuttosto si avvii un confronto serio su come assicurare alle nuove generazioni un equo trattamento pensionistico”.
“Inoltre - aggiunge -, bisogna fare di più sul fronte dei costi della politica, iniziando immediatamente a tagliare in modo deciso consulenze, spese, enti che non offrono alcun servizio al cittadino ma sono solo il frutto di logiche clientelari”.
Per Centrella “oggi più che mai tutte le forze istituzionali e sociali, a partire dai sindacati, dovrebbero essere unite per trovare soluzioni condivise e responsabili, come hanno evidenziato nei giorni scorsi anche il Presidente della Repubblica e la Chiesa. Per questo, divisioni ideologiche o iniziative come lo sciopero generale non servono, anzi rischiano di dare un’immagine distorta e poco comprensibile del nostro Paese”.

MANOVRA BIS: CENTRELLA (UGL), NO A INSERIMENTO TFR IN BUSTA PAGA

''Non puo' essere una manovra economica a decidere come e se spalmare il tfr, che rappresenta un patrimonio per ogni lavoratore e come tale deve essere preservato con l'attuale sistema di erogazione''.

Lo dichiara, in una nota, Giovanni Centrella, segretario generale dell'
Ugl in merito alle ultime indiscrezioni circolate sulle modifiche al decreto legge sulla manovra economica.

''Siamo assolutamente contrari all'inserimento del tfr nelle
buste paga - sottolinea Centrella -, un'azione governativa che impoverisce ancor di piu' i ceti popolari, che fanno gia' fatica ad arrivare alla fine del mese. Per queste categorie cambiera' poco se si accumula una cifra irrisoria su ogni stipendio, invece sarebbe il caso che il tfr continuasse ad essere erogato alla fine della carriera lavorativa, in modo da sortire gli effetti del 'tesoretto' a cui ogni lavoratore attinge per rispondere ai fabbisogni familiari. L'Ugl ritiene che debbano essere i lavoratori stessi a deciderne eventuali modifiche''.

Per il sindacalista ''questa scelta metterebbe in crisi anche la previdenza complementare che fa della quota del tfr la propria spina dorsale. Pertanto, come Confederazione riteniamo inutile e controproducente cercare ulteriori balzelli che produrrebbero solo danni ai lavoratori''.

Invece - aggiunge -, ''sarebbe il caso di eliminare dalla manovra finanziaria qualsiasi forma di penalizzazione per i lavoratori del Pubblico Impiego condizione a cui ci opporremo con fermezza e decisione. Mentre sui patrimoni dei ceti 'alti' il dl dovrebbe essere piu' incisivo. E' ingiustificabile che a fare le spese di una manovra lacrime e sangue siano i redditi medio bassi e non coloro che posseggono patrimoni facoltosi''.

Manovra, Centrella: "Giudizio equilibrato per senso di responsabilità"

Nel documento varato dal consiglio dei ministri, per l'Ugl ci sono elementi positivi, da approfondire ulteriormente, ed elementi negativi, dannosi per il ceto medio-basso''.
Lo dichiara il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella.
Per il sindacalista ''tra le misure che piu' rispondono alle nostre richieste e che apprezziamo ci sono l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie e il taglio ai costi della politica, che tuttavia potrebbe essere migliorato andando ancora piu' in profondita' nei tanti sprechi dello Stato pagati con le tasse dai cittadini onesti. Tra questi ultimi pero', e qui stanno gli aspetti negativi, rientrano coloro che saranno coinvolti dall'anticipo dell'innalzamento dell'eta' pensionabile delle donne nel privato, non compensato con adeguati strumenti di welfare, dalle misure punitive contro il pubblico impiego, il quale tra Tfr e tredicesima non poteva essere maggiormente aggredito piu' di quanto gia' non lo fosse stato prima, e dall'accorpamento delle festivita', un provvedimento inutile''.
Anche l'ulteriore taglio agli Enti locali, secondo Centrella, ''si andra' quasi sicuramente a scaricare sulle spalle degli onesti che dovranno pagare ulteriormente di tasca propria l'erogazione di alcuni servizi''.
''Tutte le misure che riguardano la contrattazione e il mercato del lavoro - sottolinea Centrella - sarebbero dovute restare nella piena disponibilita' delle parti sociali, che hanno dimostrato con l'accordo interconfederale del 28 giugno di saper e voler costruire insieme nuovi strumenti per la salvaguardia e il rilancio produttivo delle aziende e di interi settori produttivi, senza l'ingerenza di interventi calati dall'alto''.
''Siamo in un momento in cui occorre grande senso di responsabilita' ed e' per questo che cerchiamo di calibrare i toni, ma una cosa e' certa: bisogna chiedere a coloro che piu' hanno, in termini di risorse e privilegi, e a coloro che mai o poco hanno dato pur avendo molto. E su questo versante c'e' ancora molta strada da fare''

Manovra, Centrella: "Bene tempo record approvazione, troppo penalizzzante per pubblico impiego"

"Apprezziamo lo sforzo del governo per il tempo record con cui ha varato una manovra, considerate le richieste provenienienti dall'Europa e dalla Bce, cosi' come l'innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie, mentre diamo un giudizio negativo sulle misure indirizzate al pubblico impiego perche' troppo penalizzanti".
Lo dichiara Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, commentando l'esito del Cdm.
Per il sindacalista "occorre comunque attendere domani per dare un giudizio nel merito, negativo o positivo che sia, dopo aver letto attentamente il decreto e ascoltato ulteriori spiegazioni dai ministri direttamente interessati".

Il Blog di Ugl Malpensa: Manovra, Centrella: "Bene tempo record approvazion...

Il Blog di Ugl Malpensa: Manovra, Centrella: "Bene tempo record approvazion...: "Apprezziamo lo sforzo del governo per il tempo record con cui ha varato una manovra, considerate le richieste provenienienti dall'Europa e ...

lunedì 8 agosto 2011

Comunicato a tutti i dipendenti Ex Alitalia

S’informa che da oggi la Segreteria Provinciale UGL Trasporto Aereo, si farà carico di disbrigare le pratiche bloccate da Alitalia amministrazione straordinaria.
I Dipendenti in possesso del documento liberatorio rilasciato dalla società finanziaria creditrice, attestante la propria posizione, potranno mettersi in contatto con i Rapresentanti Sindacali UGL (Prospero Greco,  Tony Ingrassia,Flavia Greco).

Distinti Saluti 
La Segreteria ProvincialeUGL Trasporto Aereo


 Palermo 09/08/2011

lunedì 1 agosto 2011

Traffico in aumento a Palermo.

Dati GESAP.

Aeroporti, Palermo prima in Italia
per crescita movimenti e passeggeri

Da gennaio a giugno l'aumento nell'aerostazione
del capoluogo siciliano è stato del 17,51 per cento

Aeroporto Falcone e Borsellino
PALERMO - Traffico in «tilt» a Palermo e non solo su strada, il dato, e questa volta in positivo, riguarda infatti l'aeroporto Falcone e Borsellino, gestito da Gesap Spa che è stato designato il primo scalo in Italia per incremento dei volumi di traffico. È quanto emerge dai dati di Assaeroporti. Secondo i dati elaborati dalla Gesap, da gennaio a giugno l'aumento nell'aerostazione di Palermo è stato del 17,51%. E i primi dati di luglio rafforzano questo trend positivo cominciato dall'inizio dell'anno: +18,3% nella prima decade del mese. I numeri sono stati presentati in aeroporto dal presidente e amministratore di Gesap Spa Sebastiano Bavetta e Dario Colombo in occasione della premiazione del duemilionesimo passeggero su voli Ryanair con destinazione Palermo.
I DATI - L'aerostazione di Palermo cresce più degli altri aeroporti italiani sia in termini di movimenti che di passeggeri. L'incremento del traffico passeggeri, nel semestre, è stato del 17,5%, otto punti in più rispetto la media del settore (9,2%). Dietro l'aerostazione Falcone e Borsellino si piazzano Bologna (+15,3%), Milano-Linate (+12,4%), Bergamo (+11,4%), Catania e Roma Ciampino (+7,9%). E ancora: Venezia con il 7,8%, Milano-Malpensa con il 6,4%, Napoli con il 6,1% e Roma-Fiumicino con il 4,6%. Anche per quanto riguarda i movimenti l'incremento è maggiore della media: +9,6% a Palermo rispetto all'1,9% del settore. Nel mese di giugno il dato consolidato indica 467.993 passeggeri a fronte dei 399.918 dell'anno precedente. Boom del traffico internazionale: + 43,5%. La performance positiva dell'aeroporto Falcone e Borsellino, come emerge dalla banca dati di Gesap, marcia a doppia cifra: dal 14,64% di gennaio al 24,

Alitalia, lo strappo del governo

Gli ex amministratori potrebbero andare a giudizio per bancarotta. Una vittoria per Fantozzi, deciso a trascinare l’ex dirigenza in tribunale. Ma dal 19 luglio il commissario straordinario si è dimesso: l’esecutivo voleva ‘affiancargli’ due nuove nomine. Con il sospetto che Palazzo Chigi non gradisse il suo zelo
Alitalia è morta di grandeur” disse a fine 2008 il commissario Alitalia Augusto Fantozzi. Oggi la procura di Roma gli dà ragione. “Dissipazione di beni aziendali”, “gestione economicamente abnorme” sono alcune delle frasi usate dai pm Stefano Pesci e Francesca Loy nel notificare agli ex amministratori delegati Alitalia Giancarlo Cimoli e Francesco Mengozzi una lettera che poco apprezzeranno. Il preludio del rinvio a giudizio. L’accusa? Bancarotta. E per Cimoli anche quella di aggiotaggio.

Da piazzale Clodio sono partite altre cinque lettere ad altrettanti ex dirigenti e funzionari del carrozzone dei cieli che nell’autunno del 2008 subì una curiosa scissione. I debiti rimasero sul collo della collettività nel corpaccione della vecchia Alitalia, eufemisticamente chiamata bad company, mentre i nuovi investimenti spiccarono il volo verso la neonata Cai, guidata dalla “coalizione dei volenterosi”.

Chissà cosa ne penserà Augusto Fantozzi, che fino a pochi giorni fa ha svolto un compito ingrato: pilotare il lento declino della vecchia Alitalia come commissario straordinario. L’ex ministro delle Finanze si è dimesso il 19 luglio scorso dopo aver saputo che il governo stava per affiancargli altri due commissari, nominati direttamente dall’esecutivo. “E’ venuta meno la fiducia del governo nei miei confronti”, ha detto. A scatenare il polverone è stato un comma dell’ultima Finanziaria, che si applica a tutte le società in amministrazione straordinaria. Quindi anche ad Alitalia. Uno strappo, quello del governo, che ad alcuni osservatori pare tutt’altro che casuale.

Sembra infatti che l’ex commissario avesse maturato una scelta: quella di trascinare in un tribunale civile la vecchia dirigenza Alitalia. Un procedimento che, in caso di vittoria, avrebbe comportato ingenti risarcimenti a danneggiati e creditori. Insomma, un’alzata di testa da fermare immediatamente, piazzando ai lati dell’ammutinato due commissari fidati? “Non possiamo esserne certi, perché non l’ha mai detto apertamente, ma la nostra impressione era che Fantozzi si sarebbe mosso presto contro gli ex ad di Alitalia. Era ormai convinto che la causa civile fosse inevitabile” racconta Mario Canale, presidente di Anelta, l’associazione che riunisce gli ex dipendenti del trasporto aereo, tra cui anche molti provenienti dalla compagnia di bandiera.

Ipotesi rafforzate dalle parole di Fantozzi, che commentando la sua relazione sulle cause dell’insolvenza sentenziò senza tanti giri di parole: “l’azienda ha sperperato, non è un mistero che ci sono cinque procuratori della Repubblica al lavoro nei nostri uffici e la Corte dei conti che indaga”.

Ma l’addio del gestore della bad company potrebbe avere un’altra conseguenza negativa per dipendenti ed ex dipendenti della compagnia aerea. L’azienda ha ancora in mano il Tfr (trattamento di fine rapporto) di tutti i suoi lavoratori. “Nessuno ha ancora avuto indietro un centesimo di questi soldi ma il momento si stava avvicinando, visto che Fantozzi era già riuscito a chiudere la passività per alcune aziende del gruppo - continua Canale - con l’arrivo dei nuovi commissari i tempi si allungheranno, è inevitabile”.

Francesco Staccioli rappresenta i controllori di volo del sindacato Usb, uno dei più battaglieri anche nel 2008, quando ancora si chiamava Sdl: “I veri motivi per cui Fantozzi ha lasciato non li conosco, ma una cosa è certa: sulla gestione Alitalia dal 2001 al 2008 ci sono forti perplessità. Sono stati gettati al vento 5 miliardi di euro di soldi pubblici. Ci sarà pur qualche responsabile?”. “Sarà la magistratura a dircelo. Io intanto, esprimo la mia opinione: personaggi come Cimoli non hanno fatto bene ad Alitalia”.

Usb, che in un primo momento si era rifiutata di firmare l’accordo, è stata tenuta ai margini di qualsiasi trattativa dalla Cai fino a quando il tribunale di Civitavecchia non ha ritenuto “antisindacale la condotta dell’azienda”, riconoscendo agli iscritti di Usb il diritto di assemblea. L’ultima sentenza è di luglio.