Rassegna Stampa

giovedì 19 aprile 2012

ALITALIA: PER L'AMTITRUST C'E MONOPOLIO SULLA TRATTA LINATE-FIUMICINO

ALITALIA                                                                                         
Alitalia, per l’Antitrust c’è monopolio sulla tratta Linate-Fiumicino
18 aprile 2012 · ATTUALITA', TRASPORTI

Annarita D’Agostino

90 giorni di tempo per rimuovere la posizione dominante. L’azienda annuncia il ricorso. Milloch: “A rischio posti di lavoro”.

La concentrazione Alitalia-AirOne ha creato nel 2008 una situazione di monopolio sulla rotta Linate-Fiumicino, che dovrà essere rimossa entro il 28 ottobre prossimo: è questo, in sintesi, il contenuto della delibera dell’Antitrust al termine dell’istruttoria avviata lo scorso novembre sulla base della procedura speciale prevista dal decreto legge 28 agosto 2008 n. 134, che sospendeva i poteri autorizzatori dell’Autorità sulla concentrazione. Ma Alitalia non ci sta e annuncia il ricorso.
Secondo l’Antitrust, sulla rotta esaminata Alitalia-Cai non subisce alcuna pressione concorrenziale da parte di altri vettori aerei, dovuta alle specificità regolamentari e amministrative dello scalo di Linate. Inoltre, l’Alta Velocità che, dalla fine del 2009, collega Roma e Milano, non risulta ancora idonea a garantire adeguate condizioni di concorrenza, né in termini di spostamento della domanda né per un’effettiva riduzione del prezzo a beneficio dei passeggeri.
Sono proprio le deduzioni dell’Antitrust sull’Alta Velocità a non essere condivise dalla compagnia di bandiera: in una nota, Alitalia evidenzia come, “dall’avvio del servizio Frecciarossa, inaugurato il 13 dicembre 2008, il treno ad alta velocita’ ha infatti guadagnato, sulla tratta in questione, 19 punti di quota di mercato fino a raggiungere il 56% dei passeggeri trasportati, contro il 32% dell’aereo (Fiumicino – Linate) e il 12% dell’auto. La crescita dell’alta velocita’ e’ andata tutta a scapito del trasporto aereo, laddove la quota del trasporto in auto tra le due citta’ e’ rimasta invariata”. Nonostante investimenti “superiori a 30 milioni di euro – negli aeroporti, nel servizio di bordo e per il rinnovamento della flotta -“, la società evidenzia che “vi è stato un indiscutibile effetto di spostamento della domanda che ha comportato per Alitalia, tra il 2008 e il 2011, la perdita di circa 2 milioni di passeggeri e del 50% dei ricavi sulla tratta”.
Dura la reazione dell’Ugl Trasporti che, con il segretario nazionale, Fabio Milloch, dichiara: “ci piacerebbe che l’Antitrust e le Istituzioni mostrassero la stessa solerzia anche nei confronti delle compagnie straniere. La decisione dell’Antitrust crea una situazione di grande incertezza e rischia di rendere ancora più precario il futuro della compagnia, quindi di migliaia di lavoratrici e lavoratori”.
Per il sindacalista “dal 2008 ad oggi le condizioni sono notevolmente cambiate, ed è fuori da ogni logica affermare che Trenitalia e NTV, che a breve entrerà nel mercato, con l’Alta Velocità non siano competitors adeguati, visto che Alitalia ha subito un notevole calo di passeggeri sulla tratta ‘incriminata’ con previsioni di ulteriore calo delle prenotazioni”.
“Imporre alla compagnia di bandiera di individuare ‘misure utili a rimuovere la propria posizione dominante’ – prosegue il sindacalista – significa mettere a rischio l’occupazione di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che in passato hanno già affrontato grandi sacrifici e che oggi già vivono in una condizione di incertezza, perché in cassa integrazione o esodati senza più la speranza di andare in pensione in tempi brevi. L’intervento dell’Antitrust si profila come l’inizio di una fase di ulteriore precarietà della compagnia italiana, in un settore dove il Governo, oltremodo, dovrebbe fare maggiormente attenzione all’assenza di regolamentazioni, che permette una dannosa penetrabilità delle compagnie low cost estere, generando concorrenza, questa sì, sleale”.
“In questo contesto – conclude Milloch – ci sembra assurdo ostacolare pericolosamente un’azienda che, nonostante tutto, è rimasta italiana, in un momento nel quale il nuovo ad di Alitalia-Cai, Andrea Ragnetti, sta cercando di arginare gli effetti devastanti che la crisi economica sta producendo sul trasporto aereo”.
Salve, invece, le altre rotte nazionali da e per Roma e le tratte Napoli-Torino e Napoli-Venezia: l’Antitrust ha rilevato che la posizione di mercato di Alitalia-Cai, determinatasi in seguito all’operazione del 2008, risultava indubbiamente rafforzata ma pienamente contendibile. Eppure l’Autorità avverte: al Sud deve essere valutata attentamente l’operazione di integrazione di Windjet in Alitalia. Altre nubi all’orizzonte.
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